Manuale D’uso Trattamento Cotto Pavimenti e Rivestimenti Terra D’Arte

Trattamento provvisorio prima della fuga

– Trattamento isolante provvisorio
Passare un protettivo antimacchia idrorepellente, il quale formerà un leggero strato protettivo
per evitare l’assorbimento degli stucchi e/o dei coloranti utilizzati per il riempimento delle
fughe evitandone la formazione di macchie e aloni e la necessità di lavaggi aggressivi;
– Modalità di posa
Il cotto Terra D’Arte va posato esclusivamente con collanti, e non con sistemi a base di calce, in quanto nel tempo potrebbero arrecare macchie dovute alla efflorescenza.
Le forme più comuni di efflorescenze sono costituite da depositi biancastri e aspetto cristallino e/o
pulvurulento.

– Modalità d’uso
Solitamente i prodotti in commercio sono soluzioni concentrate, quindi sarà necessario
nell’uso diluirlo in percentuale con acqua ( cotto molto assorbente diluizione 1:3), per un
corretto utilizzo attenersi alla tabella riportata sull’etichetta del prodotto acquistato o farsi
consigliare sull’utilizzo direttamente dal rivenditore.

Prima di procedere al passaggio della fuga, applicare una mano di trattamento idrorepellente
pre-fuga, diluito come da tabella su tutto la superficie interessata,con il rullo,straccio o
pennello e fare asciugare (generalmente l’arco di tempo previsto è di circa 12 ore).
Dopo il sopra descritto passaggio si può procedere al riempimento delle fughe con stucchi e/o
coloranti, da voi scelti, realizzato con la giusta cura “a regola d’arte”.
Conclusa la fase della stuccatura, per asportare il trattamento sopra descritto e procedere alla
pulizia della superficie protetta, preparando la superficie alla fase successiva del trattamento.
Procedere ad un accurato lavaggio della superficie. È consigliato far trascorrere un arco di
tempo di 28/30 giorni utili alla stagionatura degli stucchi e/o coloranti utilizzati per colmare
le fughe.

Avvertenze
In commercio vi sono differenti tipi di prodotti per il trattamento pre-fuga pertanto fare
attenzione al tipo di stucco utilizzato per colmare le fughe, farsi consigliare dal rivenditore se
nel caso specifico è necessario utilizzare un normale pre fuga oppure un protettivo anti
aderente permanente. Altresì è consigliabile dopo la stuccatura, spugnare “a regola d’arte” i
residui di posa sul manufatto in cotto evitandone l’essiccazione per evitare che il cotto possa
essere macchiato irreparabilmente.

Lavaggio dopo la posa

– Lavaggio
Un accurato lavaggio dopo la posa è il primo, importante passo per assicurare lunga vita al
pavimento. Facilita infatti le successive fasi di protezione e manutenzione
Tale operazione è indispensabile per la rimozione dei residui di cemento,colle e sporco di
varia natura; evitando che tali sostanze si fissino al suolo,rendendo inefficaci i successivi
interventi di protezione e creino grandi problemi di pulizia.

– Modalità d’uso
In questa fase sarà necessario, spazzare bene la superficie, bagnarla con acqua, diluire
dell’acido muriatico in soluzione 20% con dell’acqua ( soluzione 1 : 1 es. 1 litro di acqua e un
litro di soluzione acida), lasciare agire qualche minuto. Agire energicamente con
monospazzola con disco marrone o con spazzolone. Raccogliere il residuo con aspira liquidi o
straccio (preferibilmente con aspira liquidi) risciacquare accuratamente, raccogliere con aspira
liquidi o straccio.

Avvertenze
Se dovessero rimanere zone non perfettamente pulite, ripetere il lavaggio sopra indicato con
soluzione più concentrata.

Protezione

– Protezione base
Dopo aver effettuato un accurato lavaggio dopo la posa, si può passare alla fase di protezione.

Perché proteggere il cotto?

1) Per impedire che l’assorbimento di sostanze liquide possano causarne macchie
permanenti.
2) rendere la superficie più resistente all’usura del calpestio facendo in modo da
allungarne la vita .
3) Rendere la pulizia e la manutenzione ordinaria più semplice.

Manuale D’uso Terra D’Arte

– Modalità d’uso
Dopo essersi accertati che la superficie sia asciutta e ben pulita si può procedere al
passaggio dei prodotti di base per la protezione.
È importate fare attenzione alla scelta del prodotto da voler utilizzare per la resa del prodotto
finale desiderata, infatti a vostra richiesta potrete sceglie su una vasta gamma di prodotti che
potranno variare negli di effetti (naturale, totalizzante), tipi di protezioni (antimacchia o
idrorepellente).fondamentale considerazione per la scelta è valutare se il prodotto da voi in
possesso è collocato in ambianti interni o esterni, se è un pavimento o un rivestimento. Una
volta fatte queste fondamentali considerazioni si può procedere alla scelta del prodotto giusto
per la vostra superfici.

-Idrorepellente/antisalnitro-
Una protezione idrorepellente è particolarmente indicata nel caso di superfici esterne. I
protettivi idrorepellenti devono far respirare il cotto lasciando passare aria e vapore acqueo
ma respingendo l’acqua. Impedire la risalita del salnitro, causa di efflorescenze saline.

N.B. il salnitro ha maggiore possibilità di presentarsi quando il cotto viene posato con
sostanze cementizie.

-Antimacchia-
La protezione antimacchia è particolarmente indicata nel caso di pavimenti e rivestimenti
interni, più a rischio di macchi e all’esterno nelle zone a rischio (es. garage, cucinini esterni).
È da considerare impossibile l’eliminare di eventuali macchie senza una preventiva protezione
della superficie, perché il cotto assorbirà il prodotto liquido essendo un prodotto molto poroso
e avendo tutti i pori aperti.

– Applicazione
Accertarsi che il cotto sia asciutto e ben pulito, stendere il prodotto puro con un panno,
pennello, vello o straccio impregnando bene anche le fughe. Prima di calpestare la superficie
o di effettuare più passaggi dello stesso prodotto provvedere alla lettura dell’etichetta
riportata sul prodotto acquistato e farsi sempre consigliare sui modi di utilizzo direttamente
dal rivenditore.

Finiture

– Finiture
Ultimate le fasi varie fasi che si concludono con la protezione, vi consigliamo di applicare
una cera di finitura per :
– nutrire il pavimento;
– proteggerlo dallo sporco dovuto dal calpestio;
– rendere più semplice i successivi interventi di manutenzione;
– ottenere l’effetto estetico desiderato;
la finitura viene praticata generalmente solo per i pavimenti e/o i rivestimenti interni.
Le varie cere hanno i seguenti effetti :
– effetto opaco
– effetto satinato
– cera auto lucidante
– emulsione rilucidante di cere naturali
.
– Modalità d’uso
Accertarsi che il cotto sia asciutto e ben pulito, applicare la cera con straccio o vello.
Manutenzione ordinaria

– Manutenzione
Per la manutenzione si potrà utilizzare un normale detergente ravvivante per cotto,
provvedendo all’applicazione tramite panno.

– Cosa si intende per manutenzione ordinaria?
Con manutenzione ordinaria si intende la normale pulizia del pavimento di casa, serve a
togliere lo sporco del normale calpestio, cancellarne i segni dovuti al passaggio e rinforzare lo
strato di protettivo.

Avvertenze

L’acqua tiepida è meglio.
L’aggiunta di acqua calda fa diventare il vostro prodotto acquistato per la normale
manutenzione avente base di cera imbattibile perché più fluido, facendo aumentare
l’efficienza.

Attrezzature per lucidare la superficie (lucidatrici).
Con il frequente passaggio della lucidatrice sul vostro cotto, renderete la superficie splendida
dandole un tono di colore sempre vivo.
Utilizzare prodotti a base di cera
Per rinnovare la protezione è consigliabile acquistare un prodotto a base di cera. È un metodo
pratico per pulire a fondo il vostro cotto agendo contemporaneamente al rinforzamento dello
strato protettivo.

Cera
Passaggio sporadico della cera pura. È consigliato il passaggio della cera pura almeno per una
o due volte all’anno e lucidare la superficie con la lucidatrice.
No al Vapore.

Generalmente dalle case produttrici di protezioni per cotto viene sconsigliato l’uso delle
macchine a centro gradi su tutti i pavimenti trattati con cera.

Manutenzione straordinaria

– Manutenzione straordinaria

Per manutenzione straordinaria si intende la deceratura e/o la smacchiatura utili per il
ripristino della bellezza originale del vostro cotto.

– Deceratura
Si effettua quando il trattamento del vostro pavimento è molto vecchio, danneggiato o
inefficace, oppure se la superficie ha perso la sua bellezza originale a causa di una
manutenzione errata. A questo punto sarete costretti alla rimozione dei vecchi strati di cera
per poi ripristinarli.

Smacchiatura

– Manutenzione
In commercio troverete dei prodotti efficaci spray che sono utili ad eliminare macchie
impossibili di olio o grasso dal cotto, a volte alcuni garantiscono l’eliminazione di tali
macchie anche su superfici non trattate.

Avvertenze
In caso di utilizzo di spray su cotto trattato con cera è indispensabile rimuovere tutto lo strato
di cera sulla mattonella interessata e riapplicare la cera eseguendo il procedimento sopra
indicato.

Partner & Ampliamenti

    Il nostro principale interesse è la divulgazione e la permeazione dei mercati globali con la pietra lavica dell’Etna, sponsorizzandone le peculiarità reali ancora oggi sconosciute fuori il territorio locale, tali componenti edili, possono essere un nuovo canale di dialogo tra architettura,eco-design e Terra D’Arte azienda produttrice, creando una sorta di ponte attraverso cui veicolare, in senso bi-direzionale, informazioni, approccio progettuale, metodologie e saperi. Coscienti che molti sono gli approcci e gli strumenti proposti al progettista (ricercatore) e alle imprese di costruzioni, per innovarsi, non resta che avventurarci in territori poco battuti al fine di mettere a fuoco preventivamente i benefici che potrebbe portare l’inserimento di un nuovo prodotto, quale è la pietra lavica su scala nazionale ed internazionale, nelle future progettazioni offendo la nostra esperienza ad uso dei progettisti come fosse una “cassetta degli attrezzi” supplementare, trasmettendo loro la sicurezza della qualità e delle serietà della nostra azienda, avendo una storia lunga 20 anni, individuabile anche dalle nostre referenze fotografiche sia nel settore pubblico, privato e delle imprese di costruzione di scala nazionale ed internazionale.

Terra D’Arte & Ambiente

sistema di produzione Terra D'Arte
sistema di produzione Terra D’Arte
    Il nostro interesse non è solo produrre per vendere, ma sin dagli inizi della nostra attività, nell’anno 1999, la nostra ricerca è stata sempre basata su come rendere la nostra produzione più rispettosa nei confronti dell’ambiente in cui viviamo e del mondo che lasceremo. Ma il pensiero rimane tale se non vengono fissati degli obiettivi chiari da poter essere perseguiti. Ecco che negli anni, grazie all’esperienza e gli studi del nostro prodotto, man mano che raggiungevamo i primi obiettivi ne fissavamo sempre di nuovi.
    Il nostro primo obiettivo è stato quello di abbassare l’emissione CO2 dovuta ai trasporti, inglobando in un unico posto tutta la nostra produzione, così abbiamo azzerato questo tipo di emissioni di CO2, adesso il sistema Terra D’Arte organizza tutta l’intera lavorazione della pietra lavica all’interno dello stesso stabilimento di Misterbianco, una volta scelti i massi nelle cave di estrazione, vengono portati nello stabilimento Terra D’Arte e da li inizia la prima fase di lavorazione che riguarda la trasformazione del masso inerte in lastre di vari dimensioni, tramite le macchine da taglio, successivamente a pochi metri dalla segheria del masso informe, una volta divenuto materiale squadrato, ad esempio lastre di vari spessori, il prodotto finito viene trasferito a pochi metri nello stabilimento per la modellazione artistica, trasformando le lastre ottenute in pavimenti, rivestimenti, lavelli, top per cucine, bagni o altre soluzioni, pedate per scale, soglie per porte o finestre, fascia ballatoio, tavoli, o in molti altri oggetti realizzabili con la pietra lavica. Ottenuto il prodotto in pietra lavica grezzo, nel caso in cui fosse richiesta una ulteriore lavorazione artistica, si passa alla fase della ceramizzazione e decorazione del pezzo in pietra lavica o in terracotta, come ad esempio pavimenti, rivestimenti, top per cucine, tavoli in pietra lavica o molti altri oggetti decorati, colorati.
    Dopo aver raggiunto con orgoglio in nostro primo obiettivo dell’abbattimento delle emissioni di CO2 derivanti dai trasporti per i processi di spostamento delle varie lavorazioni tra vari laboratori distanti, ci siamo concentrati su un ulteriore punto importante, l’energia elettrica, che in questo mondo della lavorazione dei manufatti è un fattore importante, essendo tutti i macchinari impiegati nella lavorazioni alimentati con energia elettrica ed impiegati costantemente in tutto il ciclo produttivo, così abbiamo pensato di dover investire gradualmente nella conversione delle nostre fonti di energia in fonti green energy. Nel 2017 abbiamo iniziato con l’istallazione di un piccolo impianto fotovoltaico con sistema a scambio sul posto, così da poter utilizzare tutta l’energia prodotta direttamente in fabbrica e quella in eccesso trasmessa alla rete, in modo che anche la comunità potesse ampliare le risorse di green energy, piuttosto di optare per un impianto a conservazione di cui avremmo potuto beneficiare solo ed esclusivamente noi in azienda con un netto risparmio, ma abbiamo voluto investire per trarre un beneficio comune piuttosto che esclusivamente personale.
    Oltre alla ricerca per l’abbattimento della CO2, nel 2012 abbiamo voluto redigere un programma fissando degli obiettivi ben precisi, il nome del progetto è “AMBIENTE”, con il quale ci siamo prefissati lo studio costante della nostra produzione, cercando di comprendere come ottimizzarla, sia in ambito di diminuzione dell’emissione della CO2 nel ciclo produttivo e post, sia nella trasformazione degli scarti derivanti da essa in prodotto finito da rimettere in ciclo, così da poterne ottenere un prodotto il più possibile eco-friendly. Così per oltre 5 anni abbiamo ricercato, sviluppato e testato nuovi materiali, creato ed ideato diversi connubi tra di essi, nella speranza di ottenere un prodotto derivante dagli scarti di produzione che potesse coadiuvare la pietra lavica naturale nel nostro quotidiano, così da poter realizzare prodotti eco-friendly. Nel 2017 finalmente depositiamo il primo brevetto al mondo scaturente dalla pietra lavica dell’Etna, un materiale “PETRAFEEL” innovativo che ci permetterà di poter produrre dagli scarti della lavorazione della pietra lavica naturale, materiali che si accostano perfettamente al prodotto originale, essendo creati per gran parte, circa l’85% della loro composizione, in pietra lavica naturale, ma con qualità fisico-chimiche, meccaniche e tecnologiche superiori, partendo dal peso che è di circa il 50% inferiore a quello della pietra lavica naturale così da poterci permettere di far conoscere la pietra lavica sotto forma di materiale eco-friendly in mercati oggi non permeati proprio per il notevole peso della pietra lavica naturale che incide notevolmente sui costi di trasporto soprattutto in oggetti complessi con un forte valore di CO2 prodotta. Grazie a “PETRAFEEL” questo nuovo materiale brevettato la pietra lavica eco-friendly trae innumerevoli benefici in ambito qualitativo, benefici di cui parleremo in un altro capitolo del nostro blog Terra D’Arte.
    Ancora sono tante le sfide che ci aspettano, figlie degli obiettivi che ci siamo prefissati , tra cui altri brevetti su materiali innovativi, così da poter portare la nostra produzione ad essere più rispettosa nei confronti dell’ambiente in cui viviamo e per poter donare a noi ed al nostro prossimo un mondo migliore.

I nostri obbiettivi per la collaborazione nello sviluppo sostenibile nel mondo dell’edilizia.

    Riteniamo che interagendo con i progettisti si riuscirà maggiormente a sensibilizzare il mondo delle costruzioni, per estendere la diffusione dei principi e lo sviluppo della sostenibilità all’ambiente edilizio, per le importanti discipline in architettura, progettazione, scienze ambientali. Cercando di trovare forme inedite di dialogo, cooperazione ed interazione. I componenti edili, possono assumere un ruolo centrale diventando addirittura il fulcro, attorno a cui far ruotare il perseguimento della sostenibilità architettonica, nel nostro caso specifico, la pietra lavica da noi prodotta ed il nuovo materiale da noi brevettato potrebbero essere il trait d’union tra mondo dell’edilizia e quello della produzione inerente alle costruzioni eco-sostenibili.

Scheda Tecnica pietra lavica dell’Etna

Scheda Tecnica pietra lavica dell’Etna

PIETRA LAVICA Dell’Etna “GREZZA”

La lavorazione della Pietra Lavica, nasce anticamente e si evolve fino ai giorni nostri coadiuvata da macchinari anticamente rudimentali, ma che oggi hanno raggiunto livelli di notevole avanguardia, permettendo alle nostre industrie estrattive, sulle pendici dell’Etna, di proporre la pietra lavica sul mercato in scala mondiale, con svariati utilizzi dall’arredamento interno o esterno alla cucina. Grazie alle notevoli caratteristiche di durezza e resistenza agli agenti atmosferici, nel tempo ha trovato utilizzo in una vastità di settori, affermandosi odiernamente tra i prodotti più utilizzati nel settore delle costruzioni, soprattutto nella provincia di estrazione, dal settore pubblico al privato sia per abitazioni residenziali che multifamiliari. Trova impiego nei complessi abitativi per il rivestimento di stipiti per finestre e porte, soglie per finestre e porte, bordo ballatoio, oltre all’utilizzo negli ambienti esterni da qualche anno ha trovato largo utilizzo anche all’interno delle abitazioni, rivestendo cucine con top e i bagni sia nella forma naturale che ceramizzata e decorata a mano o semplicemente colorata, adattandosi anche ad abitazioni con arredamenti in stile moderno oltre all’utilizzo classico nelle abitazioni rustiche. Nei complessi abitativi riesce a collocarsi in una notevole vastità di ambienti, dalla pavimentazioni di esterni tramite le basole, utili sia per i viali carrabili, che per i vialetti dei giardini, all’interno trova utilizzo per l’arredamento oltre che per il rivestimento di soglie per porte e finestre, dei top per cucine e bagni, rivestimento di camini e di scale, anch’esse realizzabili nella forma naturale con inserti ceramizzati (detti a rilievo), decorati manualmente o colorati o decorati, con disegni a bassorilievo sulla pietra naturale anche su richiesta del cliente o decorati con sistemi di ultima generazione in fotoceramica, sistemi che ci danno la possibilità di imprimere sulla pietra qualsiasi tipologia di decoro e di foto perfettamente riprodotta ed in maniera indelebile. La pietra lavica grezza, può avere una molteplicità di rifiniture, dalla superficie bocciardata manualmente, impallinata, sabbiata, a puntillo fine o grosso; questo tipo di rifinitura trovano impiego oltre che per i rivestimenti anche per le pavimentazioni di esterni che necessitano di superfici antiscivolo, carrabili e con caratteristiche in gelive per essere posizionati anche in luoghi dove si raggiungono temperature sotto lo zero. Oltre alle soluzioni satinate, può essere anche lucidata con vari gradi di lucentezza, fino ad ottenere soluzioni molto lucide a base piombica.

caratteristiche-pietra-lavica-etna
caratteristiche-pietra-lavica-etna

caratteristiche-pietra-lavica-etna-ficiche-meccaniche
caratteristiche-pietra-lavica-etna-ficiche-meccaniche

Lo Sapevate che… La Pietra Lavica dell’Etna non emana radiazioni a differenza di alcune concorrenti?

Lo Sapevate che… La Pietra Lavica dell’Etna non emana radiazioni a differenza di alcune concorrenti?

La pietra lavica dell’Etna è caratterizzata da proprietà fisiche e meccaniche che la rendono particolarmente unica nel suo genere: durevole, indistruttibile, resistente agli sbalzi termici (è conduttore di calore), offrendo molteplici possibilità di impiego: pavimentazione, rivestimento, arredo urbano, arredo da giardino, complementi di arredo il tutto estremamente personalizzabile adattandosi a tutte le esigenze dell’utilizzatore finale.
La pietra lavica dell’Etna ceramizzata, assume caratteristiche antimacchia, resiste al calcare, agli agenti atmosferici e non necessita di particolare manutenzione, divenendo ideale per le realizzazioni di tavoli, piani di cucina, top di bagni, pavimenti, rivestimenti e molti altri impieghi, con la possibilità di poterla inserire con l’adozioni di diverse tipologie di smalti, anche in luoghi con estremo passaggio carrabile.
La pietra lavica dell’Etna al naturale tende al colore grigio, smaltandola è possibile ottenere qualsiasi tipo di colorazione sia lucidi che satinati. Anche i formati, le dimensioni e le decorazioni sono personalizzabili.

La pietra lavica dell’Etna, come già detto, risulta dal processo di solidificazione della lava sulla superficie :

antiusura – antimacchia – antiacido – ingeliva – alta resistenza agli urti e alle intemperie.

alta resistenza al carico di rottura – alta resistenza al calore.

Negli ultimi decenni è avvenuta la scoperta dell’innovativa tecnica di ceramizzazione della pietra lavica dell’Etna, permettendo l’impiegare della stessa in modo davvero originale e più amplio rispetto all’antico utilizzo, che era esclusivamente nella sua veste grezza. Grazie alla ceramizzazione si ottiene un prodotto altamente innovativo. Grazie alle sue particolari caratteristiche fisiche (antigraffio, antimacchia, antiusura, grande resistenza al carico di rottura) e ai suoi indubbi pregi estetici, essa può essere adoperata per i più svariati e disparati impieghi come ad esempio : piani per tavoli, top per mobili da bagno, top per mobili da bar, piani di lavoro per cucina, bar, tavoli e top per ristoranti, scale, panchine ed molto altro. La vasta gamma decorativa e cromatica e la notevole malleabilità grazie alle innovative macchine a controllo numerico, potendo ottenere anche particolari pezzi sagomati su richiesta del cliente.

Essendo un prodotto relativamente nuovo, la pietra lavica dell’Etna è stata sottoposta a dei particolari studi, e confrontata con altri marmi, pietre e graniti. Nel caso specifico, si è verificato l’emissione di radon. I risultati delle misure dei valori di rateo specifico di emanazione del radon. I materiali sottoposti ad analisi sono rocce impiegate come materiali da costruzione ornamentali; conseguentemente per quanto riguarda i limiti proposti dalla Commissione Europea, si è fatto riferimento a quelli relativi ai materiali di rivestimento. E’ possibile osservare che ad attività inferiori a 2, valore limite di esenzione per i materiali di rivestimento. Si ritiene di dover comunque ricordare che alcune delle rocce analizzate sono impiegate, localmente, anche come materiale strutturale.

Tabella 2

concentrazione di attività di radio-226, torio-232 e potassio-40 e indice di concentrazione di attività.
concentrazione di attività di radio-226, torio-232 e potassio-40 e indice di concentrazione di attività.

In tre campioni analizzati (“Serizzo ghiandone”, “Beola dorata” e “Basalto etneo” ) il rateo specifico di emanazione di radon è risultato inferiore al limite di rilevabilità, conseguentemente non è stato possibile determinare neppure il coefficiente di emanazione. Valori particolarmente bassi di rateo specifico di emanazione sono riscontrati anche nei campioni: “Labrador chiaro” (0,0045 Bq kg-1 h-1), “Nero assoluto” (0,007 Bq kg-1 h-1) e “Porfido della Valcamonica” (0,007 Bq kg-1 h-1). I massimi ratei specifici di emanazione sono stati rilevati nei campioni “Tufo di Riano grigio” (0,65 Bq kg-1 h-1), “Tufo di Riano giallo” (0,59 Bq kg-1 h-1), “Kashmir white” (0,13 Bq kg-1 h-1) e “Rosa Predazzo” (0,13 Bq kg-1 h-1).

fonte delle rivelazioni : Emanazione di radon da materiali lapidei naturali, Righi S., Coatti F., Bargossi G.M., Verità S., Bruzzi L., CIRSA Università di Bologna.