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È un artigiano catanese e ha appena ottenuto il brevetto per un nuovo materiale da lui creato con gli scarti di lavorazione della pietra lavica dell’Etna. Riccardo La Rosa, imprenditore etneo che partito da un laboratorio di tre metri per cinque ha creato un’azienda di quattromila metri quadri a Misterbianco, dopo diversi anni di perfezionamento del prodotto finalmente ha ottenuto la licenza che gli dà l’esclusività sulla produzione per i prossimi 20 anni. Ha già creato la prima bottiglia in pietra lavica amica dell’ambiente visto che il materiale é creato con gli scarti e gliene sono state ordinate un centinaio da spedire ad Abu Dhabi da un cliente degli Emirati Arabi che cercava proprio una bottiglia eco-friendly per mettere l’olio siciliano di cui é appassionato. L’idea dell’artigiano catanese gli é piaciuta talmente tanto che non si é limitato ad ordinarne una sola. «Lavoro da tantissimo tempo per ottenere questo brevetto – dice La Rosa – e negli anni le agevolazioni proposte per lavorare fuori sono state tante. È la mia terra ad avermi dato la materia prima per poter far diventare il mio sogno realtà, e andare via, sarebbe stato come tradirla». Tanti sono stati i test, le prove, alcune interessanti, altre meno. «Quelle interessanti non erano così soddisfacenti, ero alla ricerca di un materiale che potesse fare la differenza e che alla base avesse il sapore di Sicilia, di Etna». Una volta creato il materiale, testato, era il momento di depositare una relazione per il brevetto: «cercai qualcuno che potesse assistermi ma trovai pochi professionisti che si occupavano della materia, quei pochi erano troppo costosi per le mie finanze, così decisi di studiare come si potesse redigere un brevetto, feci delle ricerche, scaricai altri brevetti per capirne la struttura, finalmente a settembre 2017 fu tutto pronto, andai alla Camera di commercio con questo faldone pieno di tutti i miei sogni e tante speranze». Alla fine ce l’ha fatta, la notizia é arrivata quest’anno. «Sono diventato proprietario del primo brevetto al mondo sulla pietra lavica dell’Etna». Quella di Riccardo La Rosa tra l’altro è l’unica industria in Sicilia a realizzare l’intera filiera di lavorazione sul mercato della pietra lavica grezza, ceramizzata e decorata, dai massi informi al prodotto finito. PETRAFEEL (questo il nome del nuovo materiale), è composto per circa l’85% di pietra lavica dell’Etna proveniente da scarti di lavorazione, così da renderlo, eco-sostenibile: «rispetto alla pietra lavica naturale è più elastico e resistente agli urti. Il prodotto contenuto all’interno della bottiglia ad esempio essendo il rivestimento tendenzialmente termico, rende il contenuto più stabile, così che alcuni chef possono ottenere una stabilità anche nel sapore dell’olio. Grazie a questi miglioramenti delle proprietà chimico-fisiche è possibile ridurre gli spessori, realizzare oggetti con forme complesse che prima era impensabile realizzare. E poi questo materiale è impermeabile, può essere decorato a temperature meno elevate, riciclato a fine vita, non è tossico, ma soprattutto ha un peso specifico a parità di spessori del 50% in meno di quello della pietra naturale, così da avere minore incidenza sui costi dei trasporti». Riccardo in questi giorni sta preparando da solo le cento bottiglie da spedire ad Abu Dhabi, va in azienda e ne fa sei al giorno. Ha anche stipulato il primo contratto con una start-up per la realizzazione di una esclusiva scatola che dovrà contenere un orologio ed é stato contattato da alcune aziende cosmetiche per realizzare un barattolo per crema viso. «In un anno iniziato all’insegna di restrizioni e che ha portato la maggior parte delle aziende mondiali ad avere una contrazione del fatturato, posso dire di aver avuto una grande fortuna ad ottenere questo brevetto adesso». L’imprenditore ha realizzato due prototipi di bottiglia, una nera e una grigia, e già progetta nuove bottiglie per liquori, champagne e barattoli alimentari. «Nel settore della pietra lavica dell’Etna c’è molto da scoprire, è un materiale unico al mondo e fortunatamente solo siciliano, adesso con questo materiale si possono esplorare molti mercati nuovi». E il sogno della pietra lavica dell’Etna da Catania raggiunge tutto il mondo adesso anche con forme nuove.