La pietra lavica dell’Etna è caratterizzata da proprietà fisiche e meccaniche che la rendono particolarmente unica nel suo genere: durevole, indistruttibile, resistente agli sbalzi termici (è conduttore di calore), offrendo molteplici possibilità di impiego: pavimentazione, rivestimento, arredo urbano, arredo da giardino, complementi di arredo il tutto estremamente personalizzabile adattandosi a tutte le esigenze dell’utilizzatore finale.
La pietra lavica dell’Etna ceramizzata, assume caratteristiche antimacchia, resiste al calcare, agli agenti atmosferici e non necessita di particolare manutenzione, divenendo ideale per le realizzazioni di tavoli, piani di cucina, top di bagni, pavimenti, rivestimenti e molti altri impieghi, con la possibilità di poterla inserire con l’adozioni di diverse tipologie di smalti, anche in luoghi con estremo passaggio carrabile.
La pietra lavica dell’Etna al naturale tende al colore grigio, smaltandola è possibile ottenere qualsiasi tipo di colorazione sia lucidi che satinati. Anche i formati, le dimensioni e le decorazioni sono personalizzabili.
La pietra lavica dell’Etna, come già detto, risulta dal processo di solidificazione della lava sulla superficie :
antiusura – antimacchia – antiacido – ingeliva – alta resistenza agli urti e alle intemperie.
alta resistenza al carico di rottura – alta resistenza al calore.
Negli ultimi decenni è avvenuta la scoperta dell’innovativa tecnica di ceramizzazione della pietra lavica dell’Etna, permettendo l’impiegare della stessa in modo davvero originale e più amplio rispetto all’antico utilizzo, che era esclusivamente nella sua veste grezza. Grazie alla ceramizzazione si ottiene un prodotto altamente innovativo. Grazie alle sue particolari caratteristiche fisiche (antigraffio, antimacchia, antiusura, grande resistenza al carico di rottura) e ai suoi indubbi pregi estetici, essa può essere adoperata per i più svariati e disparati impieghi come ad esempio : piani per tavoli, top per mobili da bagno, top per mobili da bar, piani di lavoro per cucina, bar, tavoli e top per ristoranti, scale, panchine ed molto altro. La vasta gamma decorativa e cromatica e la notevole malleabilità grazie alle innovative macchine a controllo numerico, potendo ottenere anche particolari pezzi sagomati su richiesta del cliente.
Essendo un prodotto relativamente nuovo, la pietra lavica dell’Etna è stata sottoposta a dei particolari studi, e confrontata con altri marmi, pietre e graniti. Nel caso specifico, si è verificato l’emissione di radon. I risultati delle misure dei valori di rateo specifico di emanazione del radon. I materiali sottoposti ad analisi sono rocce impiegate come materiali da costruzione ornamentali; conseguentemente per quanto riguarda i limiti proposti dalla Commissione Europea, si è fatto riferimento a quelli relativi ai materiali di rivestimento. E’ possibile osservare che ad attività inferiori a 2, valore limite di esenzione per i materiali di rivestimento. Si ritiene di dover comunque ricordare che alcune delle rocce analizzate sono impiegate, localmente, anche come materiale strutturale.
Tabella 2
In tre campioni analizzati (“Serizzo ghiandone”, “Beola dorata” e “Basalto etneo” ) il rateo specifico di emanazione di radon è risultato inferiore al limite di rilevabilità, conseguentemente non è stato possibile determinare neppure il coefficiente di emanazione. Valori particolarmente bassi di rateo specifico di emanazione sono riscontrati anche nei campioni: “Labrador chiaro” (0,0045 Bq kg-1 h-1), “Nero assoluto” (0,007 Bq kg-1 h-1) e “Porfido della Valcamonica” (0,007 Bq kg-1 h-1). I massimi ratei specifici di emanazione sono stati rilevati nei campioni “Tufo di Riano grigio” (0,65 Bq kg-1 h-1), “Tufo di Riano giallo” (0,59 Bq kg-1 h-1), “Kashmir white” (0,13 Bq kg-1 h-1) e “Rosa Predazzo” (0,13 Bq kg-1 h-1).
fonte delle rivelazioni : Emanazione di radon da materiali lapidei naturali, Righi S., Coatti F., Bargossi G.M., Verità S., Bruzzi L., CIRSA Università di Bologna.