Da una ricerca svolta sul basalto lavico Etneo per verificarne le caratteristiche della sua relazione energetica con le persone è emerso che …
Nell’analisi svolta si è tentato – si spera con successo – di fornire alcune notizie sulle caratteristiche dell’interscambio energetico del materiale in esame con le persone.
Si è condotta un’analisi “geobiofisica” del materiale e se ne sono tratte alcune conclusioni abbastanza interessanti sul suo comportamento energetico in relazione alle persone…
Definizioni :
Sono oggetto dell’”indagine o analisi geobiofisica” tutte le emissioni energetiche naturali.
La “prospezione geobiofisica” è più specificamente l’analisi della composizione geologica del substrato per la ricerca di corpi idrici sotterranei, giacimenti o di altri fenomeni geologici, a scopo utilitaristico o di ricerca.
Lo scopo :
Lo scopo dell’indagine geobiofisica è quello di permettere all’operatore la valutazione il più possibile obiettiva e generalizzabile dello stress o della nocività che si potrebbe subire nel rimanere per un periodo di tempo in un dato luogo, e quindi di permettere la valutazione della compatibilità della permanenza in quel luogo con il mantenimento della salute.
Lo scopo della prospezione geobiofisica è, in genere, quello di permettere all’operatore di rintracciare e di valutare in quantità e qualità un elemento geologico o idrogeologico permettendo l’individuazione dei migliori punti di perforazione o fornendo un contributo alla ricerca geologica e geofisica.
Nella presente indagine si è fatto uso di entrambe le analisi sopra definite e lo scopo di ricerca è stato principalmente quello di valutare il tenore energetico di un campione del basalto lavico e gli effetti dell’interazione a livello energetico tra questa pietra e l’uomo.
Parametri :
Il luogo : tutte le indagini sono state svolte nello stesso luogo con un gradiente elettromagnetico e magnetico artificiale costante nella stessa fascia oraria dalle 15 alle 20.
Il punto prescelto per le analisi è neutro dal punto di vista delle emissioni di campi tellurici locali, cioè non si trova in corrispondenza di alterazioni alla situazione energetica di base del luogo, ed è lontano più di un metro da tutte le fonti domestiche di campo elettrico e magnetico.
Apparecchi televisori, forni a microonde e telefoni cellulari o non sono presenti o sono stati tenuti staccati dalla corrente e non solo spenti.
Il microclima: tutte le indagini sono state svolte con lo stesso microclima interno, cioè con la stessa relazione tra temperatura media e umidità media, eccetto le misure tecniche effettuate all’aperto. Tale relazione era: da 19,8° a 21° con dal 46% al 51% di umidità.
All’esterno l’indagine sulle radioonde è stata effettuata con una media di 13,4° e del 70,5% di umidità.
La strumentazione: le analisi geobiofisiche sono state effettuate dallo stesso operatore che in questo caso è lo strumento di indagine e, come nel caso del sommelier che valuta organoletticamente il vino, non c’è strumento tecnico che possa esprimere valutazioni così precise e che possa fare delle differenze così sottili.
Le analisi strumentali sono state eseguite con gli apparecchi raccomandati dall’Istituto Wolfgang Maes per le indagini nelle abitazioni e sono state utilizzate le metodologie di analisi appropriate (2)
Per l’indagine sui componenti si è utilizzata la comparazione per risonanza dell’informazione del presunto componente – presente dichiaratamente in alcuni oggetti disponibili – con l’informazione presente nel Basalto Lavico (3).
La ricerca dei componenti è stata guidata da alcune note riguardanti la petrografia e la spettrometria (4).
Campione esaminato :
Il campione analizzato è un frammento di un taglio con due facce piane abbastanza levigate di Basalto Lavico dell’Etna, di dimensioni approssimative cm 24 x 24 x 3,2 con un volume approssimativo di cm3 1850 e un peso di kg 5,5. Il colore è grigio piombo.
La pietra presa in considerazione ha quindi un elevato peso specifico.
Si tratta di una roccia eruttiva-effusiva, basica, neovulcanica che pare essersi consolidata di recente (in termini geologici: qualche secolo fa).
Obiettivi della ricerca :
data la tipologia di utilizzi proposta per questa pietra, si è ritenuto opportuno verificare se possedeva alcune caratteristiche utili a livello energetico nell’edilizia e nel contatto delle persone con questa pietra.
Perciò gli obiettivi prescelti sono stati la verifica del tipo di interazione con l’energia delle persone e la verifica della presenza di proprietà schermanti rispetto ad alcuni campi tecnici e tellurici, cioè di un anche parziale assorbimento degli stessi.
Le caratteristiche ritenute più importanti da verificare per conseguire questi obiettivi sono state:
1) l’eventuale apporto energetico alle persone che ne vengono in contatto e gli effetti di questo eventuale apporto.
2) L’eventuale radioattività ed emissione di Radon.
3) L’eventuale assorbimento parziale del campo emesso dall’acqua sotterranea, cioè la verifica di un eventuale effetto di schermatura parziale utilizzabile in bioedilizia e geobiologia.
4) l’eventuale assorbimento parziale di campi tecnici (magnetico ed elettrico da trasporto e utilizzo dell’energia elettrica ed elettromagnetico da teletrasmissioni) cioè la verifica di un eventuale effetto di schermatura parziale utilizzabile in bioedilizia ed edilizia convenzionale.
Risultati dell’analisi delle caratteristiche salienti:
1) eventuale apporto energetico e suoi effetti.
Il campione di Basalto Lavico risulta possedere un gradiente energetico medio-alto, Se viene toccato per un lungo tempo ha blandi effetti stimolanti, o eccitanti, ma non mette ansia e non produce forte scatenarsi dell’adrenalina.
L’informazione per cui il contatto con questo materiale fa bene a livello energetico alle persone è data dalle memorie di fuoco, calore, potenza, espulsione, rilassamento dopo la tensione, vitalità del pianeta.
Contiene anche l’informazione di alcuni elementi rari (oligoelementi) che è buona per l’organismo, sebbene sia appena percepibile in mezzo alle altre informazioni chimiche.
L’operatore toccando il Basalto Lavico da più di 10 minuti subisce un rialzo del suo tenore energetico, un aumento di tono, sia a livello fisiologico che a livello energetico.
Selezionando i plessi energetici del corpo (centri) in cui si ha il massimo di efficacia del contatto energetico si ha che questi sono quello basale del perineo, quello del plesso solare, quello del timo-cuore e quello degli occhi. Mentre per gli altri centri si ha un effetto positivo di stimolazione energetica, per il centro del timo-cuore, cui sono legate le mani, si ha un effetto non del tutto positivo.
Per rendere più obiettivo il riscontro di un miglioramento generale del tono energetico dell’operatore si è scelto di utilizzare un campione di acqua imbottigliata con caratteristiche chimiche ottimali per la salute umana sul quale provare eventuali differenze di percezione energetica tra prima e dopo essere stato per molte ore poggiato sul campione di Basalto Lavico.
Si è scelto un punto neutro dell’abitazione lontano da fonti di perturbazioni locali telluriche e tecniche e si è lasciata la bottiglia di acqua sopra il campione di pietra per 43 ore continuative. Prima dell’esposizione all’energia del Basalto lavico l’acqua presentava caratteristiche energetiche medio-alte pur essendo trascorsi 20 giorni dal suo imbottigliamento. Le informazioni presenti erano di tensione da faglia geologica e di campi elettromagnetici tecnici acquisita nelle varie fasi precedenti dall’imbottigliamento, al trasporto, allo stoccaggio.
Dopo l’esposizione al Basalto Lavico l’acqua aveva migliorato considerevolmente il suo “tono” energetico e all’analisi organolettica sembrava essere “più leggera” della stessa acqua tenuta nello stesso posto ma sufficientemente lontano dal campione di pietra. Le informazioni presenti erano le stesse, più la “spinta” da vulcanesimo acquisita dal campione di pietra.
Questa informazione aggiuntiva andava a compensare parzialmente l’informazione elettromagnetica tecnica nociva, quindi rendeva migliore l’acqua (5). Inoltre risultava aumentata la carica vitale dell’acqua.
Ottenuta la conferma di un miglioramento del tenore energetico della persona che contatta la pietra con le mani, si è ritenuto opportuno pensare alla verifica della stessa variazione se il contatto avviene dai piedi come se la pietra costituisse la pavimentazione, e si è potuto constatare che in questo caso l’effetto è ancora migliore poiché più diffuso e privo della componente non positiva relativa al centro energetico timo-cuore.
La risonanza rende evidente la presenza di ferro, di ferrite e magnetite, di piombo, e rintraccia la presenza di antimonio, di alluminio, di grafite, di silicio, di zolfo, di zinco, di vanadio e di composti come l’acqua e il quarzo.
La presenza di metalli magnetici e paramagnetici è confermata dal semplice esperimento di accostare alla superficie verticale del campione, ad una certa distanza dal piano, una calamita e di constatare che rimane attaccata al campione per un debole campo attrattivo che tuttavia vince il peso del magnete.
Accostando la bussola al campione posto in verticale sul lato stretto si vede uno spostamento significativo dell’ago dall’asse del Nord locale di 3 gradi. Ponendola sulla superficie piana lo spostamento dell’ago diminuisce a 2 gradi ma alzando la bussola di 25 cm l’ago magnetico ritorna nella posizione del Nord locale misurato a cm 150 da terra senza il campione di pietra presente.
2) eventuale schermatura del campo tellurico emesso dall’acqua sotterranea.
La verifica di questa possibile caratteristica è stata effettuata ponendo il campione, fortunatamente piatto e abbastanza largo, sull’emissione fortemente stressante (geopatologica) – dovuta ad acqua confinata in frattura carsica con molta portata ed elevata velocità di scorrimento – è stato così scoperto un blando effetto schermante riscontrato in un lieve – ma indicativo – innalzamento del tenore energetico dell’operatore al momento in cui era presente il campione di pietra in analisi.
Conclusioni della ricerca sulle qualità energetiche del Basalto Lavico dell’Etna
Rispetto ai parametri verificati si possono trarre le seguenti sintesi:
1) il Basalto Lavico dell’Etna ha un apporto energetico positivo nella sua relazione con le persone e questa sua caratteristica può essere sfruttata in edilizia nel produrre pavimentazioni di questa pietra che andranno a migliorare il tono energetico di abitazioni poste in terreni ricavati da bonifiche di aree umide o in terreni con molta acqua sotterranea. La variazione indotta dalla pietra nel geomagnetismo locale è significativa per cui perché non produca nocività nelle persone occorre che si crei un campo uniforme e cioè che non vengano aggiunti altri materiali come marmi o altro nella realizzazione delle pavimentazioni.
2) dovrebbero essere condotti ulteriori studi per verificare l’ipotesi di una parziale capacità di schermatura rispetto al campo energetico geopatogeno dell’acqua sotterranea in scorrimento veloce, ipotesi la cui possibilità emerge da questa prima indagine. Nel caso di una conferma di tale ipotesi il materiale potrebbe trovare un utilizzo in bioedilizia come pavimentazione o sovra-pavimentazione delle stanze in cui siano stati individuati campi tellurici stressanti dovuti al passaggio di acqua sotterranea in movimento veloce, non eccessivamente nocivi, ma tali da arrecare disturbo al sonno o all’umore.
Pertanto si considera che le caratteristiche positive dell’interazione energetica tra il Basalto Lavico dell’Etna e le persone siano maggiori e molto più rilevanti delle caratteristiche negative, e che questo possa distinguere tale pietra da altre il cui effetto è invece del tutto neutro non presentando queste alcuna caratteristica positiva.
Si intravede la possibilità di un utilizzo anche in bioedilizia, dopo ulteriori analisi sulla biocompatibilità.
L’alta conducibilità termica potrebbe favorire l’utilizzo sopra riscaldamenti a pavimento, da realizzarsi senza spire, cioè a corsi sinusoidali.
Si riconosce al Basalto Lavico dell’Etna la caratteristica di innalzare il tono energetico delle persone che ne sono in contatto e quindi si indica come miglior impiego quello della pavimentazione di abitazioni poste in territori a basso tenore energetico a patto che non vi siano accumuli di Radon nell’aria interna.
Verona 9.11.2000
La seguente ricerca è stata svolta : dal dott. arch. Pier Prospero, Geobiologische Berater (Consulente in Geobiologia) del Forschungskreis für Geobiologie “dr. Hartmann” e.V. di Waldbrunn WK (Heidelberg) e pubblicata in “Opus Aetnae” catalogo della mostra culturale d’arte, design e architettura “storia, caratteristiche e percorsi linguistici della pietra lavica” del dicembre 2000 – In questo Blog Terra D’Arte si limita a riportare i dati risultanti dalla ricerca.